Dovete sapere che uno dei tanti (moltissimi) motivi che mi ha portata a scegliere nuovamente questa città è stato Pierre Hermé: era da tempo che desideravo entrare nel suo negozio e assaggiare qualcuna delle sue creazioni. La boutique di Hermé, vicina a Saint-Sulpice, è come una piccola gioielleria in cui, al posto dei monili, si vendono torte scultura, macarons, entremets, cioccolatini e altre delizie di ogni sorta. Inoltre da Hermé il Natale si traduce principalmente in tronchetti di Natale spettacolari e nella collezione di macarons dedicata alle feste, di cui potete vedere 3 tipologie nella foto seguente:
a partire dall’alto:
Truffe Blanche & Noisette
Chocolat & Foie Gras
Pedro Ximenez & Raisins Blonds Macérés.
Il negozio è piuttosto piccolo e generalmente sempre affollato, ma dietro al bancone ci sono molti commessi che ti seguono dall’inizio alla fine; nonostante il numero di avventori fosse alto, non abbiamo passato moltissimo tempo in coda (ed è un peccato, visto che avrei voluto fare più foto, magari migliori rispetto a quelle fatte). La scelta tra gli entremets in esposizione è stata piuttosto difficile, perché avrei voluto assaggiare praticamente tutto. Alla fine i dolci che abbiamo scelto sono quelli nella foto seguente:
Il 2000 Feuilles e il Plaisirs Sucrés sono due grandi classici che desideravo provare da molto tempo, quindi è stato un attimo scegliere loro; Désiré e Ibiza li abbiamo invece scelti per simpatia. Erano tutti all’altezza delle aspettative, soprattutto il Plaisirs Sucrés: il gioco di consistenze e sapori è molto piacevole e come dolce ha decisamente lasciato il segno. Quello che mi ha colpito meno è il Désiré: è molto delicato e fresco, la crema al limone è deliziosa, tuttavia mi aspettavo una nota croccante più marcata.
Naturalmente non si può uscire dal negozio di Hermé senza aver comprato uno dei suoi leggendari croissant: eletto una volta anche il miglior croissant di Parigi, è stato davvero una piacevole scoperta. Non avendo mangiato tutti i croissant di Parigi, non so dire secondo me quale sia il migliore, ma posso affermare che mi è piaciuto moltissimo: è un’esperienza sensoriale a tutto tondo, perché stimola l’udito per il suono della crosta durante il morso, l’olfatto per il profumo di burro, la vista per il suo aspetto semplicemente perfetto e, cosa ve lo dico a fare, il gusto. Sarebbe un sogno poter andare ogni mattina da Hermé a comprare un croissant per colazione, soprattutto nelle giornate nevose e tipicamente invernali come quella di oggi.
Con questi dolci ricordi vi saluto e vi do appuntamento a molto presto per una nuova ricetta! ^_^
P.S.: se vi siete persi la parte I potete trovarla qui!
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