Le polpette sono uno di quei cibi che portiamo nel patrimonio genetico: io ad esempio ho un ricordo lucidissimo delle polpette che spesso mi preparava la nonna a pranzo dopo la scuola. Quando penso alle polpette penso proprio a loro: di manzo, grandi ma non troppo, croccanti fuori e morbide dentro grazie alla sapiente cottura in padella.
Queste polpette sono quelle che prepara mia mamma e che preparo anche io quando voglio cucinare delle polpette di carne. Da una mano all’altra per forza di cose i sapori cambiano lievemente e non si tratta di ingredienti segreti o di trucchi: è la cuoca che fa la differenza, come se nel cucinare riuscisse a trasmettere sè stessa attraverso i gesti.
Una delle cose che più mi affascina della cucina è che la stessa ricetta, anche se seguita fedelmente e con gli stessi ingredienti, porterà a risultati differenti a seconda del cuoco. Io ad esempio quando ho qualcosa sul fuoco, soprattutto in padella o sulla graticola, non riesco a staccarmi dai fornelli: mi piace coccolare gli alimenti, girarli spesso affinchè cuociano uniformemente e assaporare attraverso i profumi e i suoni quello che avrò nel piatto.
Lui invece si allontana dai fornelli con nonchalance per dedicarsi ad altro e quando cuciniamo insieme, appena molla la postazione intervengo io da vera rompiscatole. Devo ammettere però che cucina molto bene e che nel salato mi ha insegnato un sacco di cose, soprattutto di cucina orientale.
Polpette di piselli e cous cous con dip di feta
Ricetta adattata da Donna Hay n. 71
Ingredienti (per 2-3):
- 120 g di piselli sgusciati (freschi o surgelati)
- 70 g di cous cous*
- prezzemolo
- sale e pepe
- 100 g di feta sbriciolata
- 4 cucchiai di succo di limone
- olio evo
Procedimento:
Frullare i piselli, metà del cous cous e qualche foglia di prezzemolo nel mixer e fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi trasferirlo in una ciotola e mescolarlo insieme al cous cous rimanente. Regolare di sale e di pepe e con le mani inumidite formare delle polpette (ne vengono una ventina da 2 cm di diametro circa). Scaldare a fuoco medio una padella con 4 cucchiai di olio e cuocere le polpettine per 6-7 minuti, muovendo spesso la padella per ottenere una doratura omogenea. Asciugare le polpette dall’olio in eccesso con della carta assorbente e servirle con il dip di feta e insalata.
*se le volete fare di quinoa (in questo modo diventano gluten free) basta sostituirla al cous cous e cuocerla seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.
Couscous and pea fritters with feta dip
Ingredients (serves 2-3):
- 120 g of peas (fresh or frozen)
- 70 g of couscous
- parsley
- salt and pepper
- 100 g of feta cheese, crumbled
- 4 tbsp of lemon juice
- extra virgin olive oil
Method:
Cara Virginia finalmente, avevo una voglia matta di passare di qua e scambiare due chiacchiere come si deve! :-DAd esempio mi ero ripromessa di farti i miei complimenti per quello spettacolo di carciofi che ho visto nello scorso post, sembravano due sculture!!!E oggi sull'argomento polpette mi trovi in perfetto accordo, tanto più che in questo periodo anche io sono alla ricerca di consistenze 'verdi' e fresche di stagione.La polpetta poi è un'operazione di 'concetto' che sorprende sempre per la sua versatilità!Un caro abbraccio!
quando ho visto in anteprima le foto di queste polpette ho pensato che sembravano quelle di Donna Hay, poi entro e mi sembrano completamente diverse (ricordavo bene quel dip di tahini), poi scorro ancora e scopro che sono quelle, però ora sono diventate le polpette di Virginia!:-) le polpette mi sono sempre piaciute, carne o "sin carne", generalmente in umido. da quando non mangio più carne ho scoperto il grande mondo delle polpette vegetariane e, soprattutto, dei falafel accompagnati da tanta salsa allo yogurt. E sì, anche io sono una di quelle che ha bisogno di accompagnare il cibo quando lo prepara, quindi stai certa che quando le preparerò non lascerò in pace neanche il povero cous cous che, invece, pretende di essere "abbandonato"!
Non sai quanto mi fa piacere ritrovarti, sia qui che da te! Ultimamente anche io cerco consistenze "verdi" e trovo che questa definizione sia quanto mai appropriata: per fortuna ci sono i baccelli e le erbe spontanee che in questi giorni ho il piacere di mangiare, per non parlare degli asparagi!
Le polpette mi hanno sempre affascinata perchè ogni casa ha la propria versione ed è uno di quei piatti che sanno di casa, di famiglia e di infanzia 🙂
Un abbraccio a te e buona serata!
Le polpette in umido le ho scoperte grazie al mio lui e devo dire che anche loro mi fanno leccare i baffi 😉 Trovo che le polpette vegetariane abbiano infinità di combinazioni, per non parlare dei falafel (che anche loro possono essere di ceci, di fagioli…) e di tutte le salsine di accompagnamento che si possono inventare!
Allora in cucina ci intenderemmo alla perfezione (e scommetto non solo lì) e sono sicura che il cous cous delle polpette, che diventeranno di Marta, sarà felicissimo di farsi coccolare 😉
Un bacio grande!
Non c'è neanche bisogno che ti dica quanto possa amare le polpette e la loro forma perchè lo sai già… è un amore dichiarato, ufficiale e in continua crescita! Questo da sempre, da quando mia madre le preparava al sugo e il rito era pulire perfettamente il piatto con il pane, fino a far sparire qualsiasi macchietta rossa! 🙂
Sorrido perchè qui c'è un ingrediente che vedrai molto presto da me… ed entrambe lo abbiamo usato in chiave particolare, non scontata! Altra affinità: ci sarà verde anche nel mio piatto! E' la primavera che ci fa cercare questo colore… e le tue polpette le mangerei come ciliegie, una dietro l'altra! 🙂
Le polpette..quanti ricordi. In effetti non le faccio spessissimo, e queste mi sembrano davvero forti :)))
Eccole qui, le tue polpette rivisitate. Quelle originali le ho provate e mi sono piaciute molto, ora non mi resta che sperimentare anche questa variazione. La feta mi sembra perfetta per vivacizzare il gusto dolciastro dei piselli con la sua sapidità ed acidità. Davvero un bel piatto!
Io invece non ho nessunissimo ricordo legato alle polpette, motivo per cui forse mi è venuto anche più naturale passare a quelle vegetariane senza alcuna nostalgia. Sono divertenti, sempre nuove, colorate, non stancano mai. Queste palline verdi sono adorabile, immagino la bontà! Me le salvo perchè le devo assolutamente fare <3
bacione, buon we!
Le polpette al sugo sono state una scoperta recente e con loro la scarpetta è d'obbligo! Pensa che la voglia di sperimentare mi ha portata a metterle pure tra gli spaghetti, come fanno gli americani o meglio come Lilli e il Vagabondo, e alla fine è venuto un piatto da leccarsi i baffi 😉 Ora vengo a vedere come hai concretizzato la voglia di verde; in questi giorni di sole e profumo di fiori nell'aria ho un solo filo conduttore a tavola: il verde e il fresco 😉
Queste polpettine avevano proprio le dimensioni dei duroni o anche delle mirabelles, quindi si prestano benissimo ad esser mangiate tutte di fila…
Franci, queste devi proprio provarle! Poi mettono allegria 😉
Io ora devo procurarmi un vasetto di tahini e provare quelle originali! E' bello quando le ricette viaggiano tra una cucina e l'altra, non smetterò mai di dirlo… Sarà che la adoro, ma la feta ci stava proprio bene. E poi quel dip, anche presto singolarmente, si può sfruttare in altri modi 🙂
Quelle vegetariane sono un mondo da scoprire e anche loro si prestano a tutte le cotture possibili. Mi resta da provarle in umido e credo che lo farò molto presto 🙂 Sai che queste qua le ho amate fin da subito per quell'aspetto un po' alieno? Mi hanno messo allegria solo a vederle e poi non ti dico quanto ero allegra dopo averle mangiate 😉 Se le provi fammi sapere e un bacio grande a te!