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9 Giugno 2015 Antipasti e aperitivi, Ricette dal mondo, Ricette senza lattosio, Ricette senza uova, Secondi piatti

Yakitori di maiale

Yakitori di maiale

Lui ed io abbiamo due modi diversi di concepire la cucina: lui segue il proprio istinto, si lascia guidare dal proprio chef interiore o da un Rémy nascosto da qualche parte che non ho ancora avuto il piacere di conoscere. Invece io, come forse ho già raccontato, amo le liste degli ingredienti e le proporzioni, e provo un piacere nascosto quando i numeri sono belli e rotondi. Questo non vuol dire che segua pedissequamente le ricette, anzi!

Di solito, se sto seguendo una ricetta, la rimaneggio a mio piacimento per avere un prodotto finale a mia immagine e somiglianza e invece quando sono io ad inventare la ricetta mi piace metter giù due righe, mentali o scritte, per tracciare le linee guida che mi serviranno in cucina. Mentre cucino ho sempre con me una matita e un foglio per segnare le aggiunte, le modifiche e i passaggi salienti in modo da poter ripetere la ricetta ed eventualmente da potervela raccontare. Non sono particolarmente precisa quando si tratta di piatti salati, ma ad esempio per le spezie mi piace annotare la quantità che ha soddisfatto le mie papille e quelle dei miei commensali.
Lui è la mia finestra sul mondo asiatico: è stato lui infatti ad aprirmi alla cucina ad est del Medio Oriente e con lui per la prima volta in vita mia ho mangiato cinese, ormai un po’ di anni fa. Ne’ io ne’ lui siamo mai stati in Asia, ma molte volte quando si tratta di decidere dove mangiare optiamo per l’etnico e anche quando siamo in viaggio, una capatina in un ristorante orientale ci scappa sempre.
Quel poco che so della cucina asiatica lo devo a lui, che tante volte cucina per me insegnandomi qualcosa che non conoscevo. Gli Yakitori di oggi sono uno di quei piatti che lui mi ha fatto conoscere e che un po’ di tempo fa ha preparato per me: sono degli spiedini giapponesi tradizionalmente di pollo marinato in salsa Teryaki e cotti sulla piastra. La marinatura dà alla carne un sapore e un aspetto caramellato ed è uno di quei piatti che stimola tutte le papille, unendo in un boccone tutti i sapori principali.
In questo caso gli spiedini sono di maiale perchè quel giorno ci andava così, ma con le stesse proporzioni si possono preparare con il pollo. La ricetta è stata preparata da lui e da me rapidamente fotografata per mangiare gli spiedini ancora caldi; tempo dopo li ho preparati a pranzo, quella volta di pollo, e li ho amati di nuovo.
Uno dei valori aggiunti degli Yakitori è che si preparano in un batter d’occhio e risolvono un pasto senza troppi pensieri. Gli ingredienti, se un po’ vi dilettate in cucina, dovrebbero essere tutti già in casa: rimane solo da decidere quante porzioni preparare, e soprattutto a chi spetta l’ultimo e contesissimo spiedino 😉

Yakitori di maiale
Ingredienti (per 2 persone, circa 8 spiedini):

  • 300 g di carne di maiale (scegliere un pezzo tenero)
  • 4-5 cucchiai di salsa di soia
  • 2 cucchiai di aceto di riso (o aceto di mele)
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • un pezzetto di zenzero fresco (1 cm circa)

Procedimento:

Se si usano gli spiedini di legno, metterli a bagno in acqua per evitare che brucino. Tagliare la carne a pezzetti e preparare la salsa Teriyaki: in una ciotola mescolare la salsa di soia con il mirin, lo zucchero e lo zenzero sbucciato e tritato. Unire il maiale e mescolare per condire tutti i pezzi di carne; coprire con pellicola e lasciare in frigorifero per 30-40 minuti, mescolando un paio di volte. Infilzare la carne sugli spiedini e scaldare a fiamma vivace una piastra o una padella dal fondo spesso. Cuocere gli spiedini spennellandoli con la salsa di cottura e rigirarli per cuocerli bene da tutti i lati; servire subito, ad esempio, con riso bianco.

Categories: Antipasti e aperitivi, Ricette dal mondo, Ricette senza lattosio, Ricette senza uova, Secondi piatti Tags: carne

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Reader Interactions

Comments

  1. Luisa Piva says

    9 Giugno 2015 at 9:44

    adoro questi sapori, queste spezie.. mangerei così tutti i giorni io!

    Rispondi
  2. Laura Ottaviantonio says

    9 Giugno 2015 at 14:42

    Ciao cara, ma dimmi un po': quanto è bello quando in cucina c'è un lui tutto istinto e novità per le cose che noi altrimenti non proporremmo con una certa disinvoltura?Io adoro queste situazioni di confronto tra due gusti e approcci diversi in cucina 😀 rubo uno spiedino e questa volta dico bravi a tutte e due!

    Rispondi
  3. Francesca says

    9 Giugno 2015 at 16:50

    Sai che li faccio spesso, gli yakitori, a Dany? di pollo, però…Prenderò spunto per le sue prossime cene :))) Un bacio, Virgy

    Rispondi
  4. Mimma e Marta says

    9 Giugno 2015 at 17:24

    cara Virginia, il rapporto fra il tuo lui e te mi ricorda un po' il rapporto fra me e mia madre: essendo due, in cucina, c'è bisogno di qualcuno che abbia più esperienza e di qualcuno, dall'altra parte, che spinga per accostamenti azzardati e sia aperto a nuovi orizzonti. Ho fatto scoprire io a mia mamma l'orientale quando ero una ragazzina, e lei me lo ha portato a tavola sotto forma di pollo al curry (quando ancora mangiavamo carne). ogni tanto, quando l'uomo di casa non c'è, come due innamorate andiamo a mangiare fuori e talvolta ci capita di scegliere proprio l'orientale: immancabili i ravioli al vapore e qualunque cosa sia speziata!
    ps: non riesco a resistere a quei ravanelli…perché non posso mandare avanti il tempo fino a +24h??? 🙂

    Rispondi
  5. Anna ontheclouds says

    9 Giugno 2015 at 18:59

    Virginia, mi sorprende leggere queste righe perché è il ritratto di me e del mio lui. Mai stati in Asia nessuno di noi due ma, quella capatina lì, la conosciamo bene anche noi 🙂
    Ora vorrei proprio questi Yakitori e so che non sarei l'unica ad apprezzarli 😉
    A presto,
    Anna

    Rispondi
  6. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    10 Giugno 2015 at 19:06

    Per me ogni volta è una scoperta nuova, ma sono sapori che mi piacciono molto! E poi quella orientale è una cucina rapida da proporre a casa 🙂

    Rispondi
  7. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    10 Giugno 2015 at 19:14

    È molto bello cucinare fianco a fianco con qualcuno diverso da noi e pensa che tante volte ci vediamo per cucinare ricette che entrambi vogliamo provare. Condividere la cucina inizialmente può sembrare difficile, visto che entrambi siamo abituati a lavorare da solisti, ma imparare nuove cose dall'altro è impagabile e anche il piatto finale, che unisce i due modi d'essere, è ancor più buono… 😉

    Rispondi
  8. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    10 Giugno 2015 at 19:16

    Per me sono stati una scoperta recente… Mi sa che devo rimediare e cercare un librino nuovo sull'argomento 😉

    Rispondi
  9. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    10 Giugno 2015 at 19:20

    Che bella l'immagine di te e Mimma a cena da sole, in una serata rilassata tra donne! La diversità è sempre arricchimento, non solo in cucina, e permette di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo… E ora che mi dici ravioli al vapore, sai che noi li abbiamo preparati? Un lavoro un po' lunghetto ma di grande soddisfazione 🙂
    Complice la notte, le 24h sono passate in fretta, eheheh :-*

    Rispondi
  10. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    10 Giugno 2015 at 19:27

    Quella capatina è anche un modo per conoscere la vita di tutti i giorni di chi abita una città, e quando ci ritroviamo tra la gente del luogo capiamo di aver scelto un posto lontano dalle rotte turistiche. 🙂 bello vedere che non siamo gli unici a far così!

    Rispondi
  11. rossella says

    11 Giugno 2015 at 11:16

    Mamma che bel piatto! (in tutti sensi e detto da marchigiana che dissimula ma mangia maiale molto volentieri e anche per motivi genetici… :))
    (foto rapida = bellissima)

    Rispondi
  12. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    11 Giugno 2015 at 12:47

    Rossella, grazie! Alla fine il maiale è sempre un po' bistrattato, ma vogliamo parlare della sua versatilità? Poi i salumi e tutti gli arrostini che si possono fare… 😉

    Rispondi
  13. Francesca P. says

    12 Giugno 2015 at 14:12

    Io sono una fan degli spiedini e a te sono venuti anche fotogenici, guarda che ci vuole talento con la carne! 😉 Mi ha fatto sorridere la frase sullo chef interiore, mi piace l'idea… come una voce che guida o una seconda anima che pian piano suggerisce e viene fuori! E compensarsi, trovando un punto d'incontro e sconfinando ognuno nel territorio dell'altro, è fondamentale per scoprire nuovi gusti e aprire gli orizzonti! C'è chi cerca le somiglianze in cucina, invece credo che le differenze possano arricchire… anche il menù! 🙂

    Rispondi
  14. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    12 Giugno 2015 at 19:13

    Le differenze arricchiscono moltissimo, perchè ci permettono di allargare le nostre conoscente, spesso anche i nostri limiti e le nostre paure… Avere qualcuno che ti accompagna in un viaggio immaginario alla scoperta di sapori sconosciuti è la cosa più divertente in cucina!
    Scattare rapidamente mi ha permesso di non pensare troppo al set e al soggetto nuovo per me. 🙂 Sono contenta di sapere che la foto ti piace, perchè ero un po' combattuta…

    Rispondi

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