
Clicca qui per leggere subito la ricetta della vellutata di foglie di carote.
Lunedì scorso era il compleanno del blog e nonostante le buone intenzioni ve lo dico solo adesso. Quest’anno è andata così, probabilmente non era destino che festeggiassi con un post ah hoc. L’idea di proporvi qualcosa di stuzzicante c’era e la buona volontà anche, ma qualcosa è andato storto e detto tra noi mi sono lasciata prendere dallo sconforto.
Quando cerchi una conferma in un gesto che dovresti saper fare ma il risultato non è all’altezza delle tue aspettative, che fai? La mia severità nei miei confronti e il mio perfezionismo a questo giro hanno colpito nel segno, trovando difetti in ogni dettaglio, per cui l’idea che volevo proporvi è solo rimandata!

Nonostante non sia tipo da festeggiamenti, una vocina dentro di me mi sussurra che questa è un’occorrenza che va ricordata. E lo voglio fare perché la festa non è per me, ma per Voi che mi seguite con così tanto affetto. Voglio festeggiare chi non si perde nemmeno un post, ma anche chi capita qui ogni tanto per una merenda o un pranzo veloce. Voglio festeggiare chi mi scrive sempre, ma anche chi mi legge in silenzio. Chi prova le ricette e mi scrive che sono venute bene, così come i bambini che hanno spazzolato la torta in un batter d’occhio. Voglio festeggiare tutti Voi, che passando di qua date un senso a questo spazio.
Quando ho compiuto i miei primi 4 anni ero emozionata. Le foto di me davanti alla torta del quarto compleanno parlano di una Virginia con un sorriso contagioso, gli occhi brillanti di una vera felicità. Il numero quattro mi piaceva molto, forse perchè quadrato (e quindi come me), e ancora oggi ho un debole per lui. Quattro anni di chiacchiere, di ricette e di foto. Anni che nella vita reale sembravano eterni, qui ho l’impressione che siano volati. Direi che è un bel segno, no?

La ricetta di oggi, la vellutata di foglie di carote, non è certo degna di un festeggiamento, ma mi rappresenta molto. Condensa in un piatto solo la mia idea di cucina di tutti i giorni, naturale, veloce e poco elaborata, e la mia voglia di esaltare fino all’ultimo centimetro di ogni ingrediente.
Oggi vi svelo un trucco per cucinare i ciuffi delle carote in maniera un po’ diversa. Di solito la prima idea che viene è quella di trasformarli in un pesto (trovi la mia ricetta qui): è un’idea veloce e di sicuro effetto, ma questa volta avevo voglia di osare di più. Allora perchè non celare questi simpatici ciuffi in una ciotolina? Una vellutata era proprio quello di cui avevo bisogno e che avevo in mente! Una ricetta perfetta per l’inverno, si prepara in poco più di mezz’ora e riscalda con gentilezza.
I ciuffi delle carote hanno il sapore della carota ma sono meno dolci, oserei dire più erbacei. L’aggiunta della carota aggiusta il tiro, mentre la patata dona un po’ di cremosità alla vellutata. La cipolla ha voluto partecipare a questa danza tra verdure e la sua presenza ha donato una nota aromatica buonissima, oltretutto grazie a lei non c’è nemmeno bisogno del brodo. Una ricetta di recupero, per usare i ciuffi delle carote comprate al mercato del sabato. Che ne dite? 😉

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Vellutata di foglie di carote
Ingredienti (per 2):
- i ciuffi di un mazzo di carote
- una carota
- una patata
- una cipolla
- olio evo
- sale
- yogurt intero (facoltativo)
Procedimento:
Lavare i ciuffi delle carote lasciandoli a bagno e cambiando spesso l’acqua per eliminare tutte le tracce di terra. Mondare la cipolla, la carota e la patata e tagliare tutto a cubetti; tagliare le foglie delle carote (si può scegliere di tenere anche il gambo o meno, con il gambo il risultato sarà meno fine). Scaldare una pentola con due cucchiai di olio e lasciar soffriggere la cipolla e la carota a fuoco dolce; aggiungere la patata, quindi le foglie di carota. Coprire a filo con acqua calda e portare ad ebollizione, quindi lasciar cuocere a fiamma molto dolce per circa 30 minuti mescolando di tanto in tanto. Frullare la minestra con il frullatore ad immersione, aggiustare di sale e terminare la cottura senza coperchio fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Dividere la vellutata nelle ciotoline e ultimare, a piacere, con un filo d’olio e/o un cucchiaino di yogurt.
Tanti auguri! E ti dirò che, con questo tempo grigio e nebbiolino (qui ha da poco cominciato a nevicare) la tua vellutata mi sembra perfetta.
Un abbraccio
Tu mi piaci per tanti motivi, Virginia, ma oggi se ne aggiunge un altro: sei spontanea, non fai le cose "a forza", se non c'è il giusto stato d'animo non indossi maschere e ti mostri per quella che sei, in quel preciso momento… e noi ti vogliamo bene per questo, per la tua verità che passa attraverso le tue ricette e i tuoi pensieri! 🙂
Questo post è dedicato anche a me, che vengo qui sempre non per "dovere" ma per piacere, per trovare le affinità, conversare piacevolmente e regalarmi una pausa tra i colori e la semplicità! Quindi soffio con te sulle candeline, anzi, sui ciuffi delle carote dato che hai pubblicato questa bella vellutata verde! E domani qualcosa di simile apparirà anche a me, ahaha… tanto per cambiare! 😛
*anche da me, una "d" era scappata già ad assaggiare il piatto, ehehe!
se avessi preparato una torta sontuosa probabilmente questo non sarebbe stato zucchero&zenzero ma un altro blog di cucina al quale, per altro, non mi sarei sentita tanto affine e nei confronti del quale non avrei provato lo stesso "attaccamento" che provo per il tuo. questo blog, cara Virginia, ci piace proprio perché è lo specchio di te stessa: semplice, naturale, genuina. Quanto alla zuppa, considerando la quantità di carote che si acquistano qui, non sarà tanto difficile replicare…;-)
Giulia, grazie! Eh si, è tornato il tempo adatto alle vellutate e alle ciotoline confortanti 😉 Anche se io, a dir la verità, frullo verdure anche in estate… 😀
Francesca, questo è un commento da stampare e da tenere sempre dietro! Non mi piace fare le cose in maniera forzata, soprattutto quando si tratta di un passatempo e di una cosa che amo fare. La vita è già piena di obblighi, ed è giusto che i nostri hobby godano di quella spontaneità che oggi si fa fatica a ritrovare…
Tu ed io non ne abbiamo mai abbastanza di ciotoline colorate, sia come contenitore che come contenuto, e la nostra affinità ci ha fatto una sorpresa anche questa volta 😉
Carissima Marta, lo sai che mi sei venuta in mente tu mentre mescolavo questa vellutata? Conoscendo il tuo amore per le carote immagino quanti ciuffi girano tra la busta del mescato e il tagliere 😉
Mai come in questo caso vale il detto "siamo quello che mangiamo" e hai centrato il punto: non riuscirei a vestire i panni di una torta sontuosa (e forse anche un po' altezzosa), mi ritrovo più a mio agio tra verdure da affettare e impasti che dormicchiano al caldo 😉
Un bacio grande e grazie :-*