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10 Maggio 2016 Antipasti e aperitivi, Ricette dal mondo, Ricette senza glutine, Ricette senza uova, Ricette vegetariane

Spanakopita (via Hanoi-Atene-Cuneo)

Difficilmente riesco a resistere alla tentazione di sperimentare un nuovo ingrediente. Anzi, non capisco nemmeno perché dovrei sforzarmi a farlo! Dovete sapere che in cucina non mi pongo mai limiti e di solito la voglia di sperimentare è proporzionale alla difficoltà nel reperire l’oggetto del desiderio di turno. È capitato con l’harissa, che dal primo momento è diventato un immancabile staple del mio frigo, il miso o il coriandolo, reperito giusto una settimana fa quasi per caso, mentre correvo da una parte all’altra della città attorno all’ora di pranzo.
Spesso sono le riviste o i blog stranieri a metterci lo zampino, complici foto accattivanti e ricette dall’aria deliziosa. Sono suscettibile in particolar modo al fascino di tutto ciò che sta a Est della nostra Italia: che si tratti di cucina mediorientale, indiana o del sud est asiatico poco importa. La mia voglia di viaggiare si mescola continuamente con quella di assaggiare nuovi piatti e stupire il palato con nuovi accostamenti di sapori.
Ho incrociato il rice paper per la prima volta guardando Masterchef Australia, ad oggi la mia trasmissione preferita in fatto di cucina. I toni sono pacati e l’atmosfera amichevole, le ricette sempre interessanti e i concorrenti caratterizzati da una grande voglia di cucinare e imparare. Insomma, in Australia si risente moltissimo dell’influenza asiatica, data la vicinanza, e spesso capita di vedere ingredienti che catturano la mia attenzione. Il rice paper è stato uno di quelli: si tratta di fogli di carta di riso, in genere rotondi, che si possono utilizzare per preparare i classici involtini vietnamiti ma che si prestano a moltissimi usi. Il tutto sta nel dare libero sfogo alla fantasia e sperimentare.
Era da un po’ che volevo provare ad utilizzare il rice paper al posto della pasta fillo per dei fagottini ripieni e l’occasione giusta è arrivata quando mio papà è arrivato a casa con un cestino pieno di tarassaco raccolto in campagna.
La parte più complessa è stato capire come utilizzare il rice paper per modellarlo e al tempo stesso ottenere l’effetto croccante dopo la cottura. La soluzione è stata inumidirlo con un panno umido in modo da renderlo pieghevole ma al tempo stesso non appiccicoso. La cottura in forno deve essere ad alta temperatura, per rendere croccante l’esterno e scaldare il ripieno, che comunque è già cotto.
Ancora una volta questa ricetta è la sintesi di un viaggio, purtroppo solo immaginario, tra alcuni Paesi. Si parte dal Vietnam con il rice paper fino ad arrivare in Grecia, dalla quale ho preso lo spunto per la ricetta, e infine si arriva in Italia, con il caprino delle Langhe e il tarassaco di casa. Insomma, un mix di culture che ha dato un ottimo risultato, sfizioso ma con tutta la leggerezza data dal riso e dall’assenza di grassi che invece caratterizza la pasta fillo. Il ripieno può esser variato a seconda delle materie prime a disposizione: si può provare ad esempio il più tradizionale spinaci e feta, ma anche tutto quello che la fantasia (o la pancia) vi suggerisce 😉

Spanakopita (via Hanoi-Cuneo-Atene)
Ingredienti (per 20 pezzi):

  • 500 g di erbette o spinaci
  • 180 g di caprino fresco
  • un cipollotto
  • 3-4 rametti di maggiorana
  • 10 fogli di carta di riso (22 cm di diametro)
  • sale e pepe
  •  olio evo

Procedimento:

Lavare le erbette, sbollentarle e lasciarle raffreddare in un colapasta in modo che perdano tutta l’acqua. Tritare sottilmente il cipollotto e soffriggerlo dolcemente in poco olio; strizzare le erbette e tritarle al coltello. In una ciotola lavorare il caprino con una forchetta, aggiungere le erbette, il cipollotto e le foglioline di maggiorana. Salare e pepare a piacere.
Accendere il forno a 220°, meglio se ventilato. Predisporre uno strofinaccio bagnato e strizzato e una teglia rivestita di carta da forno, quindi preparare i triangolini. Inumidire un foglio di carta di riso nello strofinaccio, tagliarlo a metà per il lungo e farcirlo. Mettere un cucchiaino di ripieno in alto e vicino al taglio, piegare il lembo superiore, quindi quello di sinistra (la parte tonda). Con il pollice spingere il ripieno verso sinistra, in modo da creare l’ipotenusa del triangolo. Piegare la pasta a triangolo e avvolgerla fino al termine della striscia. Se necessario, inumidire il rice paper per sigillare. Adagiare il triangolo sulla teglia e proseguire fino ad esaurimento del ripieno. Spennellare i triangoli con poco olio e cuocerli per 20-25 minuti o finchè non saranno croccanti e le punte inizieranno ad imbiondire. Sfornare gli spanakopita e servirli subito.

Categories: Antipasti e aperitivi, Ricette dal mondo, Ricette senza glutine, Ricette senza uova, Ricette vegetariane Tags: verdura

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Reader Interactions

Comments

  1. Sabry says

    11 Maggio 2016 at 17:44

    Che bel blog, foto da rivista! Le ricette interessanti, da provare! … quando vuoi passa a trovarmi ;o)

    Rispondi
  2. Laura Ottaviantonio says

    11 Maggio 2016 at 21:29

    Virginia!!!!Ma che meraviglia questa tua deviazione tra culture diverse!!!Conosco molto bene i tuoi fogli di riso: una delle mie amiche più storiche ha sposato un vietnamita e quindi non mi è affatto estraneo l'involtino vietnamita che lei chiama neem (la pronuncia, perché francamente non so come si scrive) In genere quando vado a trovarla li prepariamo sempre!A questo poi si aggiunge la forma del Brick a me così cara per la mia amata Grecia! Anch'io non compro facilmente la pasta fillo, se ti va di sostituirla in favore della leggerezza puoi provare o fogli di pasta Brick che puoi modellare facilmente esattamente come hai fatto con i fogli di riso!E comunque resta bellissima questa ricetta!Un bacio!

    Rispondi
  3. Francesca says

    12 Maggio 2016 at 7:15

    Virgy, tu sei geniale :))))) E, pensando ai fogli di riso che ho in dispensa, beh…credo proprio che ti copierò presto <3

    Rispondi
  4. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    12 Maggio 2016 at 14:05

    Ciao Sabry, che bel complimento! Sono felice che ti piaccia questo mio piccolo spazio, spero di rivederti presto 😉

    Rispondi
  5. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    12 Maggio 2016 at 14:25

    Laura, eccoti qua! Non hai saputo resistere al richiamo della tua Grecia 😉 Ma lo sai che tutte le volte che penso a una ricetta greca mi vieni in mente tu? E al tempo stesso mi viene in mente il viaggio mancato che da troppo tempo voglio fare. Adesso andrò alla ricerca della brick, che per ora non mi è mai capitata sotto gli occhi!
    Mi piace molto l'idea di mescolare le culture e ancor di più mi piace quando le mie contaminazioni culinarie sono legate alle tue amicizie da un filo invisibile 😉

    Rispondi
  6. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    12 Maggio 2016 at 14:28

    E tu invece sei troppo buona <3<3 Vedrai che appena inizi ad usarli in modi "inconsueti" non ti ferma più nessuno! Ormai anche il rice paper è diventato un "mai più senza" 😉

    Rispondi
  7. Francesca P. says

    15 Maggio 2016 at 22:08

    Scatta la doppia ricerca: questi fogli trasparenti e sottilissimi e il tarassaco! Due novità in un colpo solo! 🙂
    Sai già cosa penso delle tue curiosità culinarie "in viaggio", mi piace che ci siano sempre altre puntate dietro l'angolo… è un po' come fare il giro del mondo in 80 ricette, ehehe! E perchè non lo fai davvero? Diluito nel tempo e con i tuoi, di tempi… ma perchè no! Verrebbe anche una bella rubrica qui sul blog! 😉

    Rispondi
  8. Virginia @ Zucchero e zenzero says

    16 Maggio 2016 at 13:23

    Per il tarassaco (e la cicoria, che a quanto pare era tra le erbette) devo ringraziare mio papà, che ha raccolto pazientemente il ripieno di questi triangolini 😉 I fogli di riso ti piacerebbero moltissimo e sono certa che scatenerebbero la tua fantasia! Li trovi nei negozi asiatici e sono certa che a Roma non avrai problemi a reperirli 😉
    L'idea del giro del mondo attraverso le ricette mi sta stuzzicando molto, sappi che se apparecchierò nel cestino di una mongolfiera passerò a trovarti per lasciarti qualcosa di buono!

    Rispondi

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